La procedura conciliativa del licenziamento per giustificato motivo oggettivo

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La procedura conciliativa del licenziamento per giustificato motivo oggettivo: le nuove interpretazioni del Ministero

 

  • La Riforma Fornero ha introdotto la procedura obbligatoria di conciliazione per i licenziamenti per giustificato motivo oggettivo. Per espletare il tentativo di conciliazione è necessario che il datore di lavoro si presenti presso la DTL nel giorno della convocazione, ma il Ministero precisa che se ciò non avviene verrà verbalizzata l’assenza e la procedura si considera comunque effettuata. In alternativa, il datore di lavoro può decidere di farsi rappresentare da un consulente del lavoro o da un avvocato.

La procedura conciliativa del licenziamento per giustificato motivo oggettivo.jpgSe prima della convocazione presso la DTL datore di lavoro e lavoratore raggiungono un accordo, gli uffici della direzione territoriale del lavoro devono accertarsi della genuinità dell’accordo e prenderne atto.

 

 

 

 

  • Il Ministero precisa che la procedura obbligatoria di conciliazione non si applica alle ipotesi di:

-      licenziamento ad nutum, cioè a quelle risoluzioni del rapporto di lavoro che invia del tutto eccezionale intervengono senza che vi sia alcun motivo;

-      licenziamento dei dirigenti di azienda;

-      licenziamenti per superamento del periodo di comporto;

-      licenziamento nel periodo di prova;

-      licenziamento dell’apprendista a termine del periodo formativo.

Il Coordinamento Scientifico

di Consulenza del Lavoro 3.0 srl

(Società tra Professionisti)