Il licenziamento disciplinare è illegittimo se il provvedimento arriva tardi!

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Contestare al lavoratore una sanzione disciplinare e licenziarlo dopo un anno senza giustificare il rinvio con valide ragioni. Non si può. La sentenza del tribunale di Milano ha accolto le motivazioni di un lavoratore che si era opposto al licenziamento perché, si legge nelle motivazioni della sentenza, il licenziamento arrivava dopo un anno dalla contestazione della sanzione disciplinare e risultava essere, per questo motivo, di natura ritorsiva.

 La vicenda nasce dal ricorso presentato da un lavoratore a cui, circa un anno prima, erano state contestate gravi violazioni in ambito disciplinare. Il lavoratore ha giustificato il ricorso ritenendo di aver subite ingiuste vessazioni a causa delle sue continue richieste di adeguamento contrattuale chiedendo, così, al giudice di applicare la tutela prevista dall’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.

 Secondo quanto stabilito anche dalla Cassazione il lavoratore che contesta il licenziamento, per poter giustificare il ricorso contro il provvedimento dell’azienda, ha l’onere della prova, anche in via del tutto presuntiva. È esattamente quanto avvenuto per l’azienda milanese che si è vista costretta a reintegrare il lavoratore ed a corrispondergli l’indennizzo previsto dalla legge. I giudici del Foro Milanese, infatti, hanno ritenuto che il ritardo con il quale è arrivato il procedimento contro il dipendente e le continue richieste di un adeguamento di salario da parte di quest’ultimo siano indizi sufficienti a giustificare il reintegro ed a provare la natura ritorsiva del licenziamento.

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