L'uso improprio dei permessi della Legge 104 è giusta causa di licenziamento!

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L’abuso dei permessi retribuiti previsti dal Legge 104 si conferma una delle ragioni principali di contestazione tra datori di lavoro e lavoratori beneficiari. Di fatto, il lavoratore che utilizza tali permessi per esigenze diverse da quelle proprie della funzione cui la norma è preordinata, commette una “frode” sia nei confronti del datore di lavoro in quanto, lo priva in maniera ingiusta della prestazione lavorativa, sia nei confronti del sistema previdenziale nazionale erogatore del trattamento economico con conseguente indebita percezione dell'indennità ed uno sviamento dell'intervento assistenziale. 

La giurisprudenza continua inesorabilmente a limitare gli abusi di tale istituto, confermando la legittimità del licenziamento del lavoratore che, sfruttando il pretesto dei permessi della Legge 104, porta avanti attività personali diverse dal prestare assistenza al portatore di handicap.  Entrando nel merito della questione si richiama la sentenza n° 17968  del  13  settembre  2016 con la quale la Corte di Cassazione ha ritenuto legittimo il licenziamento per giusta causa comminato ad una lavoratrice che  aveva  consapevolmente  utilizzato  i  permessi  per  assistenza  di  un  disabile  per motivi di studio.

“Nel caso de quo, la Corte di Cassazione nel confermare la pronuncia di primo grado della Corte d’appello di Venezia rigettava l’impugnativa di licenziamento della dipendente del Comune di Villafranca di Verona. Nel corso del procedimento era di fatto emerso che lavoratrice sistematicamente utilizzava le ore di permesso richieste per assistere un familiare affetto da handicap per seguire corsi universitari a Milano. Tale circostanza emergeva dall’ attività di pedinamento e osservazione della P.G. Altro dato di rilievo che emergeva dalle indagini era l’’elemento psicologico caratterizzato dalla consapevolezza dell’uso improprio dell’istituto in quanto la dipendente a cadenza ciclica e alternata utilizzava i permessi in oggetto seguiti dai permessi studio quest’ultimi nella misura previsti dal Ccnl di riferimento. ”

La conferma dei giudici della legittimità del licenziamento per giusta causa oltre a evidenziare il danno che ne scaturisce per il datore di lavoro in termini di organizzazione dell’attività lavorativa pone in risalto anche l’aspetto sociale di questo particolare istituto che  ha la finalità di garantire la cura e l’assistenza delle persone in gravi condizioni di salute.

Consulenza del Lavoro 3.0 srl

(Società tra Professionisti)