Diritto del lavoro e nuove tecnologie : il licenziamento a mezzo whatsapp.

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La tecnologia va avanti decisamente ad un passo molto veloce, ma anche gli esperti del diritto stanno imparando a starle dietro.

Molto curiosa è la vicenda sorta dinanzi al Tribunale di Catania, riguardante un ricorso indetto da un dipendente a seguito di un licenziamento intimatogli dal datore di lavoro tramite whatsapp.

Nel caso di specie, con ordinanza del 27/06/2017, il giudice ha (opportunamente e a ragion veduta!) ritenuto valido il licenziamento intimato a mezzo whatsapp, ritenendo tale mezzo idoneo al rispetto dei requisiti di validità del licenziamento stesso.

Di fatti tale messaggio, inviato tramite una chat, non solo assolve pienamente l’onore della forma scritta, ma sembra addirittura dare valore più certo rispetto alla ricezione e alla presa visione del messaggio stesso, rispetto alla classica raccomandata o alla lettera consegnata a mano.

Infatti, tramite il meccanismo della doppia spunta (avvenuta ricezione del messaggio) e della doppia spunta blu (presa visione del messaggio), whatsapp assolve perfettamente ad un compito che resta molto più incerto per la raccomandata, tramite la quale non è possibile risalire in maniera certa al giorno e all’ora di ricezione della stessa.

A nulla è valso il tentativo del dipendente di dimostrare l’inidoneità del mezzo, avendo lui stesso dato prova dell’inequivocabilità della ricezione e comprensione del messaggio ricevuto, avendo tempestivamente impugnato il licenziamento!

In ultimo, ove anche si volesse obiettare che il licenziamento, quale atto unilaterale ricettizio, debba, ai sensi dell’art. 1335 c.c., giungere direttamente all’indirizzo del destinatario, non può non tenersi conto dell’accezione ampia di indirizzo quale è stata recentemente dalla giurisprudenza interpretata, non intendendosi infatti per indirizzo necessariamente la dimora o il domicilio del lavoratore, ma ogni luogo che sia idoneo a consentirgli la ricezione dell’atto e la cognizione del relativo contenuto.

Una vera e propria rivoluzione sociale e giuridica sembra essere stata adita da tale ordinanza, vedremo se sarà precorritrice di un indirizzo di tale portata innovativa in materia, oppure un episodio isolato che verrà disatteso nei successivi gradi di giudizio.

A cura del Dott. Ciro Abbondante – Consulente del Lavoro e della Dott.ssa Vincenza Salemme – Praticante Consulente del Lavoro.